domenica 20 ottobre 2013

Pubertà' precoce negli umani e nei cinghiali di città.


Genova e' letteralmente invasa dai cinghiali. 

Il motivo per cui i cinghiali genovesi si stanno moltiplicando in modo abnorme, è dovuto al fatto che le femmine sono troppo precoci e rimangono gravide ad appena
quattro mesi d’età invece che a sei. 
«La nostra regione e l’unica in Italia dove si verifica questo inspiegabile fenomeno. Ricerche che ha condotto l’università, hanno stabilito che in Europa solo Barcellona e Berlino hanno questo problema e nessuno ha trovato una soluzione».

La pubertà precoce delle cinghialesse genovesi mi ricorda molto un analogo fenomeno registrato negli umani appartenenti alla società dei consumi. Bambini e bambine delle società opulente entrano nella pubertà sempre più precocemente, rispetto a quanto accadeva ai loro genitori e ai loro nonni.
La crescente esposizione a composti interferenti con il sistema endocrino (ftalati, diossine, PCB... ) potrebbe essere la comune spiegazione del fenomeno.

Cinghiali e umani condividono la caratteristica di essere al vertice della catena alimentare e quindi di concentrare al massimo, nei propri tessuti adiposi, composti persistenti e bio accumulabili, quali quelli in precedenza elencati. E il fatto che i cinghiali genovesi abbiano imparato che i cassonetti dell'umido possono essere una facile fonte di cibo potrebbe spiegare la pubertà ( e la prolificità) dei cinghiali cittadini.
Quest'ipotesi, molto plausibile, merita uno studio serio, anche a tutela della nostra specie.
A giorni a Genova partiranno delle battute di caccia selettive a cinghiali maschi e a femmine gravide.

Prima di trasformarli in bistecche e salami, sarebbe utile raccogliere campioni del loro grasso e analizzarlo, confrontando il contenuto di interferenti del sistema endocrino con quello di cinghiali che non hanno ancora conosciuto il benessere della crescita continua.

martedì 8 ottobre 2013

La vostra casa e' un colabrodo energetico? Facciamo le misure.




Per valutare la Classe Energetica della vostra abitazione avete bisogno di tre misure:

1) la superfice del vostro appartamento, in metri quadrati (mq)
2) il consumo medio giornaliero di metano per usi domestici diversi dal riscaldamento (cucina, doccia, acqua calda).
3) il consumo medio giornaliero di metano per tutto il periodo di funzionamento dei vostri caloriferi.

La superfice di casa vostra è deducibile dal contratto d'acquisto e, in mancanza di altre stime, da misure fatte direttamente, stanza per stanza. 

Il consumo di metano si fa leggendo i numeri neri e rossi del contatore del gas (vedi Figura).
I numeri neri rappresentano i metri cubi (mc) che il contatore ha misurato. dal momento della sua installazione, quelli rossi rappresentano i litri.

Ricordo che ci vogliono 1000 litri di metano per fare un metro cubo.
Quando il contatore dei litri (tre cifre rosse) arriva a 999, i numeri rossi si azzerano e quelli neri aumentano di una unità (1 mc).

La lettura sistematica del contatore del gas comincia preferibilmente a settembre.

Su un quaderno, riportate la data e l'ora della prima lettura del gas e il valore delle cifre nere e, separate da una virgola, le tre cifre rosse.

Il giorno prima dell'avvio della calderina per alimentare i termosifoni, di solito nei primi giorni di novembre, fate la seconda lettura del contatore e registratene il valore.

Calcolate la differenza tra la seconda lettura e la prima lettura.

Il valore trovato è il consumo di metano (mc e litri) per gli usi domestici del gas, diversi dal riscaldamento.

Dividete questo valore per il numero di giorni trascorsi tra la prima e la seconda misura  e avrete trovato il vostro consumo domestico giornaliero per cucinare, fare la doccia, lavarvi le mani (Cons dom giorno)...

Il consiglio di effettuare questa misura tra settembre e fine ottobre, deriva dal fatto che le vostre abitudini casalinghe, durante questo periodo, non dovrebbero essere molto diverse da quelle che manterrete nei mesi invernali.

La terza misura del contatore del gas, e la sua registrazione, deve essere effettuata il primo giorno di regolazione della calderina per il suo funzionamento invernale.

La quarta, ed ultima, misura del contatore si fa l'ultimo giorno del periodo di riscaldamento.

Calcolate il numero complessivo di giorni, durante i quali il vostro impianto di riscaldamento è rimasto acceso (Giorni acc) 

A questo punto, la differenza tra la quarta e terza misura vi darà l'informazione sulla quantità di metano che avete usato per riscaldare casa e per gli altri usi domestici (Cons tot)

Moltiplicate i consumi medi giornalieri, prima del riscaldamento (Cons dom giorno) per il numero di giorni di riscaldamento (Giorni acc).

Il risultato di questa moltiplicazione è il consumo di metano per gli usi diversi dal riscaldamento, durante l'intero periodo invernale ( C dom tot).

La differenza tra Consumi totali (riscaldamento + usi domestici) e Consumi per i soli consumi domestici, vi fornirà il consumo di metano utilizzato unicamente per il riscaldamento domestico

                               (Cons tot) - (C dom tot) = Consumi per riscaldamento

Siamo quasi alla fine.

Ora dividete i Consumi di metano per riscaldamento per i metri quadrati di superfice della vostra abitazione (mq).

Il valore ottenuto corrisponde al volume di metano che avete consumato per riscaldare un metro quadrato della vostra abitazione.

Ora non ci resta altro che stimare a quanti chilowattora (kwh) corrispondono i metri cubi di metano che avete usato.

Per convertire i metri cubi di metano in chilowattore, basta moltiplicare i metri cubi di metano per 9,59.

Fatta questa moltiplicazione saprete, finalmente, quanta energia, misurata come chilowattore, avete utilizzato per tenere caldo, un metro quadrato della vostra abitazione.

Ho applicato questi conti al mio appartamento di 60 metri quadrati nel corso dell'inverno 2012-2013
e ho stimato di aver utilizzato 125,08 kwh/ mq.

Ho confrontato questo valore con la seguente tabella che fornisce la quantità di consumo energetico per il riscaldamento annuale di un metro quadrato di abitazione previsto per le sette Classi Energetiche

Il simbolo < , usato in questa tabella significa " inferiore a " il simbolo >  significa "superiore a", il trattino _ sta per "uguale a".

Pertanto se il vostro consumo per il riscaldamento di un metro quadrato è maggiore di 160 kwh, la vostra casa è in classe G, la peggiore e quella più comune in Italia.

Se consumate meno di 160 kwh/mq , ma più di 120 kwh/mq, siete in classe F.

Nel mio caso, con 125 kwh/mq sono sempre in classe F, ma se riesco a ridurre i consumi di 5 kwh/mq
rientro nella classe E.

Sarà il mio obiettivo per questo inverno.

Spero di convincere mia moglie dell'opportunità di chiudere le finestre della camera da letto, dopo una mezzoretta massima di arieggiamento. Lei insiste di tenerle socchiuse tutta la mattinata!

E se scoprirete che la vostra casa è in Classe G, questi sono i post (dal capitolo "CASA CON CAPPOTTO") che vi spiegano cosa fare per portarla a Classi Energetiche migliori

Tutte le puntate di Casa con Cappotto:

- Che classe energetica sei?
- Stare in mutande: quanto mi costa?
- Misuriamo gli sprechi evitabili
- Vasi "termici" comunicanti
- Sangue caliente 
- Muffe e condense
- Punti freddi
- Barriere frangivento
- Via col vento
- Finestre solari 3
- Finestre solari 2
- Finestre solari 1
- Occhio ai cassonetti
- Riflettori sui caloriferi
- Liberiamo i caloriferi
- La Fisica che serve 3
- La Fisica che serve 2
- La Fisica che serve 1
- Casa con cappotto


lunedì 7 ottobre 2013

Che Classe Energetica sei?





Da qualche anno è in vigore una Legge (d.lgs. 19 agosto 2005, n. 192)  che obbliga alla classificazione di tutte le abitazioni, in base al loro isolamento termico.

Se volete vendere un appartamento, questa legge vi obbliga ad informare l'acquirente sulla classe energetica del vostro appartamento, in base ad una classificazione che usa le prime lettere dell'alfabeto.

Una casa di Classe Energetica A consuma molto meno energia per essere riscaldata e raffreddata rispetto ad una casa di pari superfice, inserita in Classe Energetica G.

Conti alla mano, le spese per il riscaldamento e il condizionamento di  un appartamento di classe G vi costeranno cinque volte di più di quelle di un appartamento di Classe A.

E se avete fatto l'acquisto sbagliato (appartamento di classe G) questo salasso avverrà inevitabilmente, anno dopo anno.

Se date un'occhiata agli annunci delle agenzie immobiliari, vedrete che la maggior parte degli appartamenti è di Classe G, la più bassa.

Il problema è che calcolare la classe energetica di un appartamento è una procedura complessa e, inevitabilmente costosa, se affidata ad un serio professionista.

Pertanto, le agenzie immobiliari, per non incorrere in sanzioni e per risparmiare sulle perizie, d'ufficio classificano le abitazioni in vendita nella Classe G (la peggiore) e contano sull'ignoranza dell'acquirente.

Avete la curiosità di sapere quale è la Classe Energetica della vostra attuale abitazione?

Se avete un sistema di riscaldamento autonomo a metano, potete sperimentalmente, e a costo zero,  fare una stima attendibile di quanto consumate per riscaldare la vostra casa e conseguentemente potete  stimare la Classe Energetica di appartenenza della vostra abitazione.

E' un'informazione utile per capire se avete margini di manovra per ridurre le spese per il riscaldamento invernale e per il rinfrescamento estivo.

Se poi deciderete di isolare meglio la vostra abitazione, conoscere un metodo di Classificazione Energetica vi permetterà di verificare l'efficacia dei vostri interventi.

L'unica cosa che dovete fare è imparare a leggere il contatore del gas.

Nei prossimi post troverete le istruzioni dettagliate e le formule per fare i conti.

E se scoprirete che la vostra casa è in Classe G, questi sono i post (dal capitolo "CASa CON CAPPOTTO") che vi spiegano cosa fare per portarla a Classi Energetiche migliori

Le precedenti puntate di Casa con Cappotto:

- Stare in mutande: quanto mi costa?
- Misuriamo gli sprechi evitabili
- Vasi "termici" comunicanti
- Sangue caliente
- Muffe e condense
- Punti freddi
- Barriere frangivento
- Via col vento
- Finestre solari 3
- Finestre solari 2
- Finestre solari 1
- Occhio ai cassonetti
- Riflettori sui caloriferi
- Liberiamo i caloriferi
- La Fisica che serve 3
- La Fisica che serve 2
- La Fisica che serve 1
- Casa con cappotto