martedì 30 giugno 2009

Modello Genova al Via

Il Parere di Italia Nostra sulla relazione della commissione tecnica rifiuti del Comune di Genova.

 

Italia Nostra trova interessanti elementi di novità nel documento licenziato dalla Commissione Tecnica sui trattamenti finali dai materiali post consumo prodotti nella Provincia di Genova.

 

“ In questo documento sono presenti molti importanti tasselli di quel nuovo modello di gestione degli scarti urbani che abbiamo chiamato modello Genova” - afferma Federico Valerio esperto Italia Nostra sulle tematiche ambientali -  “Importanti novità, che mandano in soffitta il vecchio Modello Brescia, sono il compostaggio e il trattamento anaerobico della frazione umida, il recupero energetico del biogas e il trattamento meccanico biologico della frazione indifferenziata. Ma la novità più importante è che il comune di Genova accetta la sfida di una raccolta differenziata al 65% da raggiungere  poco dopo la scadenza di legge, dicembre 2012. Questa è la partita più importante, il vero trattamento finale”.

 

“Se il gasificatore dovrà trattare, al massimo, 150.000 tonnellate, la raccolta differenziata , a regime (65% RD)   dovrà gestire ogni anno 325.000 tonnellate. Ed è  il riciclo, messo in moto da una raccolta differenziata di qualità che, in base a tutti i più recenti studi nazionali ed internazionali, a confronto della cosiddetta termovalorizzazione, garantisce maggiori risparmi energetici, minore inquinamento, minori costi di gestione, maggiore occupazione.

 

Dopo decenni di svalutazione del ruolo della raccolta differenziata, da parte di AMIU e di molte delle Giunte che hanno governato Genova,  non sarà facile rimontare la china, ma le ricette buone ci sono già: passaggio di tutta la Provincia a sistemi di raccolta Porta a Porta (PaP)  con tariffazione puntuale per premiare economicamente famiglie e imprese che producono meno rifiuti, energiche politiche locali  di incentivazione alla riduzione della produzione di rifiuti, realizzazione di isole ecologiche in ogni comune e, a Genova, in ogni Municipio, realizzazione di impianti di compostaggio e di trattamento meccanico biologico presso tutte le discariche provinciali con funzioni di inertizzazione della frazione umida residuale e di ulteriori recuperi di materia (metalli, inerti, carta, plastica).

 E non mancano gli esempi che ce la possiamo fare nei tempi previsti: notizia di questi giorni  che tutta San Francisco, grazie al PaP è al 72% di raccolta differenziata, ma questa quota è ampiamente raggiunta anche nei quartieri di Napoli dove il PaP è stato introdotto un anno fa e anche la vicina Salerno, grazie al PaP, è al 60% di RD , insieme ad alcuni quartieri romani, dove questa innovativa strategia di raccolta è stata introdotta.
 E forse anche Genova ce la può fare se il neo assessore Pinuccia Montanari, come ci auguriamo,  avrà una specifica delega al riciclo: con lei,  Reggio Emilia, nei quartieri dove l’assessore Montanari ha introdotto il PaP,  ha superato ampiamente il 60% di raccolta differenziata. E visto che qui a Genova non ci saranno le opposizioni strumentali contro il Porta a Porta che si sono avute a Reggio, è garantito che l’Assessore Montanari potrà raggiungere presto e bene gli obbiettivi previsti.”

giovedì 18 giugno 2009

11^ domanda a Berlusconi

La Repubblica continua a pubblicare le dieci domande a Berlusconi sul caso Noemi.

Mi permetto di suggerire di aggiungere una undicesima domanda:

"Signor Presidente ci può fare il nome di chi le ha suggerito la stupidaggine che l'inceneritore di Acerra inquina come due automobili di media cilindrata, come da lei affermato a Porta a Porta il 3/6/09?

http://www.youtube.com/watch?v=RYU3ok9qvzg

Per sua informazione, in base a dati forniti dai gestori dell'inceneritore di Brescia e da informazioni reperibili dalla letteratura scientifica internazionale  le emissioni giornaliere dell'inceneritore di Brescia (valori medi del 2007)  di polveri fini (4,38 chili) equivalgono a quelle di 1564 camion (10 km di percorso ciascuno); gli ossidi di azoto (836 chli) equivalgono alle emissioni di 38.000 camion (10 chilometri di percorso ciascuno) ; diossine e furani ( 21.589 nanogrammi) equivalgono alle diossine emesse da 93.458 camion con una percorrenza individuale di 10 chilometri.

Per cortesia, scelga con più cura i suoi "esperti" e prima di esternare  controlli le sue fonti!


sabato 6 giugno 2009

Politecnici per il Riciclo

Dopo il Politecnico di Milano, anche il Politecnico di Torino è costretto a riconoscere che il riciclo è meglio dell'incenerimento con recupero energetico e che è meglio ( dal punto di vista dell'efficenza energetica e della tutela dell'ambiente ) riciclare il 65% dei MPC invece del 52%.

Lo studio, licenziato alla fine del 2008, ha riguardato il sistema integrato di gestione dei MPC della Provincia di Torino.

Questo è un risultato comunque importante,  in quanto conferma che gli obiettivi fissati dal Governo Prodi (RD al 65% entro il 2014) sono, quantomeno giustificati, da questi indubbi vantaggi collettivi.

Anche i pretrattamenti della frazione indifferenziata (TMB) sono promossi  dallo studio torinese, anche se con la sola sufficenza, in quanto permettono una riduzione di gas serra superiore a quella che l'intero ciclo di vita ad essi associati, produce.

In particolare, le prestazioni energetiche e la riduzione di gas serra sono favorevoli quando l'umido, separato con trattamenti meccanici è inviato ad un impianto di digestione anaerobica (operativo in Piemonte, a Pinerolo) con recupero energetico del biogas.

Ovviamente, visto che il piano provinciale lo prevede, alla fine c' è sempre il solito inceneritore ( quello di Gerbido)  con recupero energetico.

Comunque i ricercatori del Politecnico concludono:

" La questione pretrattamento o incenerimento diretto del rifiuti residuo ( che deve essere effettivamente "residuo" poichè il recupero energetico e i benefici ambientali dei riciclaggio sono certamente maggiori) non può essere decisa solo su basi energetiche ed ambientali, ma deve esere anche interessate le sfere economiche, gestionali e sociali. In particolare .... si deve considerare la complessità di conduzione di sistemi biologici ( basta affidarli a biologi ben preparati ndr), l'effettiva destinabilità del calore residuo per la termovalorizzazione, la reperibilità di destini finali per la frazione organica stabilizzata."

Mi sembrano osservazioni corrette ed oneste che tutti dovrebbero fare...

Un altro interessante risultato è quello della analisi economica: "passando dal 52 al 65% di raccolta differenziata si renderebbero disponibili ( per mancati costi di smaltimento ndr) circa 17 milioni di euro all'anno  per uno schema senza pretrattamento e circa 3 milioni di euro all'anno, con pretrattamento . Somme disponibili per politiche di incentivo per portare la RD al 65%."

Non male!

venerdì 5 giugno 2009

Paese che Vai Imballaggio che Trovi

Ogni Paese ha l'imballaggio che si merita
Paese che vai imballaggio che troviPaese che vai imballaggio che trovi. L'edizione internazionale di National Geographic è spedita agli abbonati in tutto il mondo in una busta di carta riciclata al 100% (vedi logo); l'edizione italiana è confezionata in una busta di polietilene vergine. Da decenni abbonato alla versione internazionale testimonio l'assoluta protezione della busta di carta.

Ricordo che da anni , il governo degli Stati Uniti obbliga l'uso di materiali riciclati in prodotti di grande consumo come le buste da lettera.

Ma come si sa, noi Italiani siamo dei gran signori che possiamo spendere e spandere....

giovedì 4 giugno 2009

Politecnico di Milano e RD

E' naturale che gli ingegneri del politecnico di MIlano abbiano un debole per le grandi macchine che trasformano i rifiuti in energia, tuttavia anche tra di loro (Dipartimento Ambiente) c'è gente seria che, di fronte ai dati, riconosce che il riciclo è meglio della "termovalorizzazione".

Queste le conclusioni dell'articolo "Lyfe cycle assessment for optimising the level of separated collection in integrated MSW management systems" a firma di L. Rigamonti, M. Grosso e M. Giugliano, da poco pubblicato su Waste Management 29 (2009) 934-944.

In maggiore dettaglio, le loro conclusioni sono che, quando la raccolta differenziata è di alta qualità (porta a porta?) la percentuale ottimale di RD è del 60%  ( rispetto a RD del 35% e del 50%), valore che gli autori giudicano possibile in Italia.

Secondo il loro modello, il restante 40% di indifferenziato è opportuno che vada ad un grande inceneritore con recupero di calore ed energia elettrica.

Comunque, gli autori ammettono che il riciclo di tutti i materiali (comprese le plastiche) permette elevati risparmi energetici rispetto alla produzione degli stessi materiali partendo da materie prime vergini (scelta obbligata con la "termovalorizzazione" e che proprio il riciclo evita).

In particolare, per ogni tonnellata di MPC gestita con lo scenario 60% di riciclo, in base all'analisi dell'intero ciclo di vita di questi materiali (dalla estrazione dalle viscere della terra, fino al loro ritorno alla madre Terra) si risparmiano 11.304 MegaJoule (Mj) di energia con il riciclo e solo 3.742 Mj con l'incenerimento e recupero di elettricità e calore.

Anche l'impatto ambientale evitato con il riciclo è nettamente inferiore a quello evitato  con la termovalorizzazione ( per mancata combustione di combustibili fossili): meno 183 chili di 1,4 Di Cloro Benzene ( tossicità equivalente di tutti gli inquinanti evitati grazie al riciclo) grazie al  riciclo di 600 chili di MPC , a fronte di 65 chili di 1,4 DCB equivalenti  evitati "termovalorizzando" 400 chili di MPC indifferenziati.

Sarebbe interessante se gli stessi autori facessero un confronto LCA tra questo loro scenario ( 60% riciclato e 40% incenerito ) con un altro possibile scenario, quello del Modello Genova, (20 % riduzione, 60% riciclo, 20 % trattamento meccanico biologico e stoccaggio del residuo biostabilizzato non recuperabile) :-)

Per la vostra curiosità un confronto tra incenerimento e trattamento meccanico biologico i cinesi lo hanno già fatto.

Hong R.J e altri. Lyfe cycle assessment of BMT-based integrated municipal solid management: case study in Pudong, China". Resource, Conservation and Recycling.  49 (2006), 129-146.

Le conclusioni dei ricercatori cinesi sono che l'impatto ambientale totale  di uno scenario con Trattamento meccanico biologico e produzione di compost dalla frazione organica separata è nettamente inferiore  ( 24 volte) allo scenario di Tutto Incenerito.

Ovviamente queste conclusioni valgono per la Cina, che ha un elevato scarto umido compostabile, ma sono comunque interessanti per capire dove potremmo andare se solo volessimo tutelare gli interessi collettivi.